Chi era Sant'Efisio?
La vita ed il martirio di Sant’Efisio sono narrati nella "Passio Sancti Ephysii Martyris" scritta dal presbitero Marco che si dichiara testimone oculare della passione del martire “ Io presbitero Marco ho raccontato fedelmente e sinceramente la passione del Beato martire Efisio, come mi chiese lui stesso, ed a cui assistetti con i miei occhi dal principio alla fine, affinché questo racconto fosse di buono auspicio sia ai contemporanei che ai posteri…”
La Passio narra che Efisio nacque ad Aelia Capitolina (antico nome attribuito a Gerusalemme dall’imperatore Adriano) intorno alla seconda metà del terzo secolo dopo Cristo. Il padre Cristoforo era cristiano, ma morì quando Efisio era ancora in tenera età e venne educato dalla madre Alessandra al paganesimo. Venuta a sapere che l'Imperatore Diocleziano si trovava ad Antiochia, Alessandra si presentò a lui, assieme ad Efisio, chiedendogli di prendere il proprio figlio come soldato delle proprie guardie. L'imperatore, notato il nobile e bell'aspetto di Efisio, lo tenne con se amandolo sino ad affidargli il Comando di gran parte del suo esercito e inviandolo in Italia a combattere contro i seguaci di Cristo. Come San Paolo sulla via di Damasco, il valoroso condottiero Efisio fu illuminato dalla potenza divina che doveva combattere che gli apparve sotto forma di croce splendente. Egli si convertì al cristianesimo e per suggellare il suo patto con il Signore sulla mano destra gli rimase impresso il simbolo della croce. Giunse in Sardegna per combattere i Barbaricini , ostili al potere romano. Nell’isola si distinse riportando importanti vittorie. Nel frattempo, scriveva alla madre ed all’imperatore annunciandogli la sua conversione al cristianesimo ed esortandoli ad abbandonare gli dei pagani, stolti e falsi. L’imperatore inviò in Sardegna un suo messo, il giudice Julico, per tentare di convincere Efisio, con la promessa di onori e ricchezze, a rinnegare la nuova fede. Efisio rifiutò con sdegno le offerte di Diocleziano e per questo venne incarcerato e sottoposto a terribili torture. Il Signore per confortarlo mandò i suoi angeli ed Egli stesso gli apparve nel luogo del supplizio, la cripta-carcere su cui sorse la chiesa a lui dedicata nell'attuale quartiere di Stampace a Cagliari. Efisio fu condotto nuovamente dinanzi al giudice, il suo viso risplendeva della grazia divina ed il suo corpo non rivelava alcun segno delle torture subite. Fu allora che Julico lo invitò ad entrare nel tempio di Apollo per onorare gli dei. Efisio lo maledisse e le mura del tempio tremarono. Colto dallo spavento per tali prodigi, il giudice s’imbarcò immediatamente e fece ritorno in patria. Il suo sostituto, Flaviano, era un uomo noto per la sua crudeltà. Egli sottopose Efisio a supplizi terribili, ma il suo corpo gettato alle fiamme non fu toccato dal fuoco che avvolse invece i suoi carnefici. Impauritosi anch’egli come il suo predecessore, ordinò la morte di Efisio per decapitazione. Il santo fu martirizzato a Nora “in loco qui dicitur Nuras“ recita la Passio, il 15 gennaio del 303 dopo Cristo. Prima di morire chiese al boia la grazia di esprimere un’ultima preghiera , volgendo lo sguardo al cielo, si rivolse a Dio invocando la sua benedizione e chiedendogli di estendere la sua eterna protezione alla città di Cagliari. “ Ti prego Signore, di proteggere la città di Cagliari dall’invasione di nemici, ti prego anche affinché il popolo Cagliaritano abbandoni il culto degli dei e respinga gli inganni del demonio, e riconosca Te, Gesù Cristo, Signore nostro, come unico vero Dio. Chiunque, afflitto da malattie, si recherà nel luogo dove il mio corpo verrà sepolto recupererà la sua salute, o se qualcuno si troverà in pericolo tra i flutti del mare, o oppresso da genti straniere, o torturato dalla fame o dalla peste, dopo avere invocato me, tuo servo, verrà salvato e liberato dalle sue angustie, per grazia tua, Signore Gesù Cristo. “ Pronunciate queste parole il carnefice, con un colpo di spada, gli recise il capo e l’anima gloriosa di Efisio si congiunse a Dio. Il suo corpo venne sepolto dai cristiani nei pressi del luogo del martirio, verso oriente, “et sepultus est ex parte orientis“ narra la Passio. La sua tomba divenne meta di devoti pellegrinaggi e su di essa fu eretta la chiesa che esiste tuttora sulla spiaggia di Nora.
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Sant'Efisio 2009 - Monserrato |
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Sant'Efisio 2009 - Ollolai |
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Sant'Efisio 2009 - Particolare gonna di Monserrato |
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Sant'Efisio 2009 - Oliena |
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Sant'Efisio 2009 - Particolare dei bottoni d'argento di Ittiri |
Alessandro, complimenti le foto sono bellissime sopratutto il costume di monserrato **
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